Giorgio Paris nasce a Bergamo e l’innato talento che lo caratterizza fa sì che non ancora adolescente, muova i primi passi all’arte con tale passione da essere ammesso all’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo” ancor prima di aver compiuto i 14 anni d’età.
Qui apprende e sperimenta le tecniche dell’arte classica: con padronanza saggia pittura, scultura, mosaico, nonchè incisione, aquaforte, aquatinta, giunge ad eccellere a tal punto negli studi d’anatomia da ottenere una medaglia d’oro.
Sempre giovanissimo collabora con i famosi Studi Baschenis e Fiumana acquisendo, ed al contempo permeando della propria creatività, l’arte della persuasione occulta pubblicitaria creando numerosi loghi noti e tutt’ora in uso.
Tra questi si cita, a titolo esemplificativo, il logo del In primo ( saranno famosi ) nato dalla proficua collaborazione avviatasi nel contempo con il piccolo teatro di milano e con leroy jonson, del quale diviene amico e collaboratore.
Nei primi anni ottanta il suo estro incontra e vive Firenze, crocevia di numerosi artisti stranieri con i quali condivide e sperimenta, lavorando sulle antiche culture Maja Olmecas e Toltecas imbattendosi nei capolavori di Rivera e Orozco rimanendone abbagliato ed ispirato.
Finalmente a 30 anni parte per l avventura NORDAMERICANA stabilendosi per alcuni anni a Vancouver in Canada.
Partecipa così al fermento degli artisti della West Coast: nelle sue opere risuonano gli echi della transavanguardia americana ed i colori si tingono e si riempiono, delle tonalità del pacifico.
Proprio qui prende forma e definizione il suo personalissimo tratto espressionista.
Elabora le figure privandole delle profondità plastiche e le inonda di colori e luci iridescenti: l’anima è liberata dalla forma.
Cattura e racconta le persone fissando con un flash il loro momento dinamico, che espropriato del contesto, diventa drammatico!
Rientrato in Italia, vive un lungo “silenzio dell’anima”, ma è solo stasi apparente gravida di nuovi stimoli pronti a riemergere nutriti dalla maturità ora meditata e rielaborata come solo una temporanea distanza dalle scene può consentire.
Oggi vive e lavora a Bergamo: il suo studio si trova nell’antico borgo di Pignolo.
Qui nuovamente si dedica, e sondante più che mai, a quelle figure alle quali restituisce ancor di più quella nota espressionista, riportando alla vita, esaltandole, quelle manifatture dell’uso povero e necessario sulle cui trame pone note di corposo colore…. È così che un umile manufatto che un tempo conteneva olive riemerge a nuova vita e la pura arte si sposa con il lavoro ed il sudore del passato.